Il Ceo Marissa Mayer (Yahoo!) contro il lavoro flessibile
Marissa Mayer (Ceo di Yahoo!) fa marcia indietro sul telelavoro. Contr’ordine ai dipendenti: ritornate tutti in azienda a timbrare il cartellino
Contro tutte le teorie finora in voga in Silicon Valley, il Ceo di Yahoo Marissa Mayer si è espressa contro il lavoro flessibile e il telelavoro. A sorpresa ha ordinato allo staff di tornare in ufficio a timbrare il cartellino, smentendo l’inno di “elogio del telelavoro”, come sinonimo di flessibilità vera e di maggiore affidabilità. Il telelavoro tende a prolungare le ore di lavoro. La riorganizzazione anti flessibilità suona come un campanello d’allarme in Silicon Valley, anche perché il Ceo Marissa Mayer si è creata la fama di manager creativa, ai tempi di Google, e di cacciatrice di teste e valorizzatrice di talenti. Se va in contro tendenza, non passa in osservata, insomma.
Jackie Reses, vice presidente di Persone e sviluppo presso Yahoo!, ha inviato un memo la scorsa settimana chiedendo agli impiegati che lavorano da casa, di riorganizzarsi per tornare negli uffici della società a partire da giugno: “Per diventare il miglior posto in cui lavorare, comunicazione e collaborazione saranno importanti, cosicché abbiamo necessità di lavorare fianco a fianco,” recita il memo, riportato da Bloomberg, e i cui contenuti sono stati da un impiegato di Yahoo che ha chiesto di rimanere anonimo. “La velocità e la qualità sono stati spesso sacrificati quando lavoriamo da casa” denuncia il memo di Yahoo!.
Ma la decisione di Mayer è controcorrente o la scelta giusta? CultureRx ritiene che il telelavoroin genere aumenti la produttività. Brad Harrington del Center for Work & Family del Boston College afferma che i dipendenti che lavorano da casa sono meno stressati e più produttivi, anche perché risparmiano tempo e soldi nei trasferimenti e trasporti.
Le società stanno cambiando i propri uffici, come dimostra l’esempio di Microsoft Italia. Addio alla scrivania tradizionale, coperta di carte e scartoffie. I colossi hi-tech ormai hanno imboccato la strada che incoraggia la produttività del dipendente mettendo a disposizione un ambiente di lavoro confortevole, ma sempre più flessibile. Le nuove tecnologia – Mobile e cloud – non impongono più la presenza in ufficio. Gli orari sono in funzione della produttività, grazie a cloud computing e portatili che consentono di lavorare da casa o fuori sede. L’importante è ottimizzare i tempi coniugando l’ufficio con gli appuntamenti esterni.
In tema vita privata-carriera, un’indagine del 2010 realizzata da Kelly Services rilevava come fosse prioritario migliorare l’efficienza lavorativa. La quasi totalità degli intervistati italiani (il 97%) riteneva che il raggiungimento di un equilibrio tra lavoro e tempo libero fosse essenziale. Ancora più “agguerriti”, rispetto ai colleghi del Bel Paese, i francesi, un tempo pionieri delle 35 ore, insieme ai lavoratori ungheresi con una percentuale del 99%, cui seguivano svizzeri, belgi e messicani (tutti al 98%).