Smart working: le banche si stanno attrezzando
Uffici del futuro: le testimonianze di UniCredit e Intesa Sanpaolo confermano una tendenza in atto. Meno scrivanie, più lavoro mobile e...
A fare il punto su quello che è stato definito "smart work" è stato un convegno organizzato da ICT4Executve e da VMware dal titolo "Gli uffici del futuro. Come virtualizzare gli spazi di lavoro". Partendo dai dati di una ricerca effettuata dalla School of Management del Politecnico di Milano si è sviluppato un dibattito-confronto all'interno del quale le trasformazioni in atto nel settore delle banche sono state testimoniate dalle esperienze portate da UniCredit e Intesa Sanpaolo.
«Abbiamo rilevato» - spiega Alessandro Piva, ricercatore del Politecnico di Milano e responsabile della ricerca - «che i lavoratori "tradizionali", con postazione, orario e pc fissi, in Italia sono il 43% del totale, cioè la minoranza: il restante 57% lavora prevalentemente fuori ufficio, si organizza le ore di lavoro da solo, usa dispositivi personali per lavorare, o assomma due o tutte e tre queste prerogative. Le aziende cercano di facilitare queste tendenze agendo su diverse leve: principi (collaborazione, empowerment, ecc.), layout degli spazi di lavoro (postazioni flessibili, open space, smart building, ecc.), tecnologie Ict (device mobili, collaboration e communication, cloud, social media, ecc.), policy e regole (flessibilità di luogo e orario), con benefici soprattutto in termini di riduzione dei costi e maggiore produttività e soddisfazione del personale».
Un cambiamento in atto che non trova le banche impreparate. «Noi stiamo investendo in formazione sull’offerta fuori sede: molti dovranno operare sul campo. Tutto questo cambierà radicalmente il modo di lavorare in banca», ha raccontato Remo Ponti, Knowledge Management Officer di Intesa Sanpaolo. «Gli impatti sull’organizzazione e sull’IT sono enormi: dobbiamo creare postazioni virtuali e mobili, e garantire l’accesso ai sistemi informativi in sicurezza da device mobili aziendali o personali, mentre attività IT come backup o testing, che da sempre si fanno con gli uffici vuoti, ora si svolgeranno mentre i colleghi lavorano».
E non si tratta di un caso isolato. Il nuovo modello organizzativo degli spazi fisici e dell'utilizzo delle tecnologie sta cambiando le modalità di lavoro in UniCredit, che ha colto l'occasione del trasloco nei nuovi spazi del grattacielo in zona Garibaldi, a Milano, per portare non poche innovazioni. «Il proposito è di abbattere le barriere in senso letterale, con open space diffusi e spazi chiusi limitati alle attività collettive o per i top manager», spiega Stefano Varolo, Project Manager in UniCredit Leasing. «Il dimensionamento degli spazi comuni e individuali della nuova sede nasce da un benchmarking sulle aziende europee più innovative. In alcuni uffici saranno sperimentate soluzioni avanzate, con dotazione di pc portatili e postazioni di lavoro "volanti", e abilitazione automatica di risorse comuni come le stampanti. L’esigenza sempre più sentita di assicurare un accesso flessibile e tecnologicamente avanzato ai sistemi aziendali, anche dall’esterno e su orari estesi, richiede però una complessa conciliazione con la necessità di adottare soluzioni informatiche per la segregazione dei dati e la tracciabilità degli accessi del personale, per conformarsi a normative europee e italiane come per esempio il Provvedimento del Garante Privacy sul tracciamento delle operazioni sui dati bancari della clientela».
Fonte Bancaforte (Mattia Schieppati)